Alpino della Julia

Armonizzazione di Luciano Chailly

Canto degli Alpini del 1942
Musica e Parole di Giulio Bedeschi



Testo

Alpino della Julia, prendi le scarpe nuove,
quelle che porti ai piedi nessuno più le vuole:
mancan le stringhe, non ci son più le suole.
Chi le ha rubate? Il fango dell'Albania.

O veci che si' morti sui sassi delle Tofane,
ve par che semo stai in gamba anca noialtri?
I ne ciamava i santi dell'Albania, ma no xe vero,
semo soltanto i fioli vostri, i fioi de le montagne de l'Italia.

Alpino della Julia, tua madre aspetta ancora,
dicevi di tornare, non sei tornato più:
lunga è la strada che porta fin lassù.
Chi ti ha rubato? La neve della steppa.

O veci che si' morti sui sassi delle Tofane,
ve par che semo stai in gamba anca noialtri?
La vostra strada scambiata con la nostra strada de casa,
semo per sempre i fioli vostri, i fioi de le montagne de l'Italia.

Descrizione

Questa canzone ha due caratteristiche che la contraddistinguono e la rendono, in certo senso, eccezionale: la canzone risulta essere una delle rarissime (se non l'unica) nate e cantate al fronte da soldati italiani nel corso della seconda guerra mondiale. Tanto i versi quanto la melodia sono stati composti da Giulio Bedeschi che al termine della campagna greco-albanese, pur non conoscendo la tecnica musicale, ha ideato la melodia con cui ha integrato i versi sulla spinta emotiva derivatagli dal ricordo dell'immane sacrificio offerto su quel fronte dagli alpini della Julia. Trasferita successivamente la Julia sul fronte russo, Bedeschi completò la canzone inserendo la strofa riguardante lo stesso fronte. Attraverso il ricordo degli alpini superstiti, la canzone ha poi richiamato l'interesse del maestro Luciano Chailly, al quale si deve l'attuale straordinaria elaborazione ed armonizzazione ideata appositamente per il Coro ANA di Milano.