Provenienza: Trentino Alto Adige
Testo
Son senza pan son senza vin,
senza danari nel me tacuin.
Toca la guardia da montar
la s-ciopetina da lustrar.
Tralalalà che bela vita che fa 'l soldà.
Sior ost sior ost pronté pronté
porté da bever e da magnar
porté del rost e del capon
e po 'na boza de vin bon.
Tralalalà che bela vita che fa 'l soldà.
Ho ben magnà ho ben beù
ost sior ost, che non podo pu;
'nveze ve dago la bona man
questo l'è 'l cont pagherò doman.
Tralalalà che bela vita che fa 'l soldà.
Descrizione
Il protagonista di questa storia, non troppo contento della vita militare, con pochi soldi e con un rancio non certamente fra i migliori, si arrangia come può. Si abbuffa in un'osteria di arrosto, pollo, accompagnato da una bozza de vin bon. Alla fine, anzichè pagare l'oste, lo saluterà rimandando il saldo all'indomani. Il capitano d'ispezione, però, con scarso senso dell'umorismo, metterà in prigione a pane e acqua il povero soldato. Questo canto raccolto a Trento e anteriore il 1914 presenta un andamento a tempo di "gavotta" e rammenta motivi di arie settecentesche.