Di qua di là del Piave

Armonizzazione di Flaminio Gervasi

Canto degli Alpini del 1917



Testo

Di qua, di là del Piave
ci sta un'osteria.
Là c'è da bere e da mangiare
ed un bel letto da riposar.

E dopo aver mangiato,
mangiato e ben bevuto,
se vuoi venire, mia bella mora,
questa è l'ora di far l'amor.

Mi si ghe vegneria
per una volta sola.
Però, ti prego, lasciami stare
che son figlia da maritar.

Se sei da maritare
dovevi dirlo prima.
Sei sempre stata coi veci alpini
e non sei figlia da maritar.

E dopo nove mesi
è nato un bel bambino.
Sputava il latte, beveva 'l vino,
l'era figlio del vecio alpin.

Descrizione

Bizzarra indeterminatezza circa la sponda su cui è situata l'osteria (pare ancora esistente) sul Piave. Il canto, reso celebre dagli alpini, è in realtà derivato da più antiche versioni popolari, fra cui quella piemontese monferrina con il titolo "La ragazza innamorata del soldato" che presenta le più notevoli analogie di testo. Attinenze di contenuto tematico si possono trovare anche in altri canti, come "La bionda di Voghera" (canto della risaia) e "La bella filangera" (canto della filanda) in cui ritorna il motivo della malattia dei nove mesi che si risolve, per l'imprudente fanciulla, con la nascita di un bel bambino rassomigliante in tutto ad un certo soldato.