Provenienza: Lombardia
Testo
El fiol del signor conte vuleva tò moer
e voleva sposar l'inglesa, l'era figlia d'un cavalier.
La sera la dimanda, la notte la sposò
e la mattin bonora per la Francia se ne andò.
Ne fece trenta miglia, l'inglesa mai parlò
ne fece e trenta d'altri la comincia a sospirar.
Cosa suspiré inglesa cosa suspiré vù
e sospiro oh la mia mamma che mai più la rivedrò.
Se sospiré per quello e non è nient de mal
ma se sospiré per altro il coltello l'è preparà.
O lei o signor conte m'impresti la sua spada
e voglio tagliar 'na rama per far ombra al mio caval.
Quand'ebbe la sua spada nel cuor gliela piantò
e poi montò a cavallo e a casa se ne tornò.
Descrizione
La ballata nota in Italia con il titolo L'eroina, l'inglesa, la vendicatrice è probabilmente la più diffusa in Europa con oltre 700 versioni di cui solo in Italia se ne conoscono una settantina. Nelle versioni italiane abbiamo all'inizio una rappresentazione del matrimonio del Fiol del signor conte con l'inglesa, un matrimonio che si configura come un ratto, abbiamo la sequenza del viaggio, dei sospiri della donna che lamenta il fatto che non rivedrà mai più nè padre nè madre, infine la richiesta della donna di avere in prestito la spada per tagliare dei rami per far ombra al suo cavallo; avuta la spada uccide il figlio del conte e torna verso casa.