O signore dal tetto natio

Elaborazione di Giovanni Veneri

Canto d'Autore del 1843
Provenienza: Lombardia
Musica di Giuseppe Verdi
Parole di Temistocle Solera



Testo

O Signore, dal tetto natìo, ci chiamasti con santa promessa;
noi siam corsi all'invito d'un pio, giubilando per l'aspro sentier.
Ma la fronte avvilita e dimessa hanno i servi già baldi e valenti.
Deh, non far che ludibrio alle genti siano, Cristo i tuoi figli guerrier!
Oh, fresc'aure volanti sui vaghi ruscelletti de' prati lombardi!
Fonti eterne! Purissimi laghi! Oh! vigneti dorati dal sol.
Dono infausto crudele è la mente che vi pinge sì veri agli sguardi,
ed al labbro più dura e cocente fa la sabbia d'un arido suol.

Descrizione

Brano tratto da "I Lombardi alla prima crociata" (1843) musica di Giuseppe Verdi, parole di Temistocle Solera.