Testo
Tu scendi dalle stelle,
o Re del cielo,
e vieni in una grotta
al freddo, al gelo.
O Bambino mio divino
io ti vedo qui tremar.
O Dio beato!
Ah quanto ti costò l'avermi amato.
A te che sei del mondo
il Creatore non sono panni e fuoco,
oh mio Signore.
Caro, eletto pargoletto,
quanto questa povertà
più m'innamora,
giacchè ti fece amor
povero ancora.
Tu dormi, Gesù mio,
ma intanto il core
non dorme, no, ma veglia
a tutte l'ore.
Deh mio bello puro Agnello,
a che pensi ? Dimmi tu,
o amore immenso;
un dì morir per te,
rispondi, io penso.
Descrizione
Il testo di questo canto natalizio risale ad un sermone di S.Alfonso Maria dè Liguori (1696-1787), mentre la melodia è di autore sconosciuto. La canzone si diffuse rapidamente in tutta Italia fin dal 1700, ed ancora oggi è uno dei più noti canti religiosi italiani, conosciuto in tutto il mondo. Da regione a regione si ritrovano diverse varianti sia nel testo sia nella melodia, dovute proprio alla vasta popolarità del canto.